domenica 16 maggio 2010

Google ha raccolto dati dalle reti WiFi

Google, in risposta all'Autorità tedesca per la protezione dei dati, aveva dichiarato[1] di raccogliere con le auto di Street View esclusivamente informazioni pubbliche relative alle reti WiFi come l'SSID (il nome della nostra rete) e l'indirizzo MAC[2] dell'AP per migliorare i servizi location-based. In seguito nel suo blog ufficiale Google ammette[3] di aver raccolto, per errore, traffico dati da alcuni AP (Access Point, i router wireless che abbiamo in casa), precisa però di non aver mai utilizzato questi dati, si parla di 600GB[4] raccolti in 30 paesi. Ha dichiarato che verranno cancellati il prima possibile e ha espresso la volontà di sospendere totalmente la raccolta dei dati WiFi.
Con l'occasione vi invito a proteggere le vostre reti wireless utilizzando i protocolli di crittografia WPA/WPA2 usando una password possibilmente complessa, e a non scegliere un SSID facilmente collegabile alla vostra persona o azienda.

[Aggiornamento 20.05.10] Anche il Garante della privacy italiano ha avviato un'istruttoria su Google Street View[5]

[Aggiornamento 15.06.10] Da un brevetto registrato da Google[6]e da un rapporto pubblicato il 3 giugno, commissionato dalla stessa Google a Stroz Friedberg nell'ambito di un'indagine interna, emerge che il sistema utilizzato per raccogliere informazioni relative alle reti WiFi aveva il preciso obiettivo, quindi non si tratterebbe di un errore casuale, di rilevare e memorizzare tutti i contenuti non crittografati provenienti dalle reti WiFi in una determinata area.
A seguito di questa notizia negli USA sono partite le prime azioni legali contro il colosso di Mountain View.
Tratto dall'articolo di Umberto Rapetto ne  "Il sole 24 ore" N. 161 di domenica 13 giugno 2010

[Aggiornamento 12.07.10] Google dalle pagine del suo blog da' notizia[7] che hanno ripreso attività le auto di Street View.
Questa volta senza nessun'apparecchiatura per rilevare le reti Wi-Fi le auto si limiteranno a scattare fotografie e a fare scansioni laser per ricostruire gli edifici in 3D.
I paesi coinvolti saranno Svezia, Sud Africa, Irlanda e Norvegia.

[Aggiornamento 25.10.10] L'Italia è stata la prima nazione europea ad adottare un provvedimento prescrittivo a tutela della privacy nei confronti di Google. Con un primo atto del 15 ottobre seguito dal comunicato stampa[8] odierno, il Garante della Privacy stabilisce che Google dovrà
  1. pubblicare su un suo sito web, almeno tre giorni prima, le zone ("con sufficiente approssimazione") interessate dal passaggio delle sue vetture;
  2. comunicare la notizia affinchè venga pubblicata da almeno due quotidiani nella cronaca locale;
  3. informare un'emittetente radiofonica locale;
  4. designare un proprio rappresentante, stabilito nel territorio italiano, ai fini dell'applicazione della disciplina sul trattamento dei dati personali;
  5. le vetture dovranno riportare cartelli o adesivi che indichino in modo inequivocabile che si stanno raccogliendo immagini fotografiche che saranno poi pubblicate online mediante streetview.

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