lunedì 29 novembre 2010

Il nuovo Google Earth 6


Google, senza nessun preavviso, ha rilasciato la nuova versione di Google Earth 6.
Il programma è al momento ancora in versione Beta ma sembra che sia già piuttosto affidabile e non afflitto da importanti bug (Tipici delle versioni Beta)
Le novità che questa nuova versione introduce sono 3:
- Maggiore integrazione con Street View
- Nuovo sistema di visualizzazione delle immagini storiche
- Alberi 3D
Ma vediamo punto per punto le nuove implementazioni:


Street View

Dal 2008 (Anno di introduzione di Street View) a ieri, le foto scattate dalle Google Cars erano visualizzate come immagini di forma sferica, e si poteva passare da una foto all'altra tramite un doppio click, tutto questo sistema era piuttosto macchinoso e lento a tal punto da far preferire a tanti utenti l'uso della controparte in Google Maps.
Il sistema di Google Earth 6 si rifà proprio a Maps, sparisce del tutto l'icona precedentemente presente nel menù e al suo posto appare Pegman, l'omino arancione simbolo di Street View nella parte destra dello schermo, trascinando il quale sulla mappa verremo proiettati direttamente nella vista stradale.
Per muoversi da un punto all'altro non è più necessario di fare doppio click sulla foto successiva ma ci si sposta comodamente attraverso le frecce direzionali della tastiera, o addirittura (per chi ne possiede uno) muovendo un joystick.
L'esperienza mi sembra molto migliorata... giudicate voi.


Immagini Storiche

L'aggiunta delle immagini storiche nelle ultime versioni è stata una delle novità più apprezzate da milioni di utenti di Google Earth, grazie ad esse è possibile "viaggiare nel tempo" grazie alle immagini aeree e seguire l'evoluzione e le trasformazioni dei paesaggi naturali e di quelli urbani.
Con Google Earth 6 questa funzione è molto evidente e comoda da usare.
Nella parte bassa dello schermo, accanto alla data dell'ultima immagine disponibile, una piccola icona indica anche l'immagine più vecchia che possiamo visualizzare semplicemente cliccando su di essa.
Ecco un video esplicativo:


Alberi 3D


Microsoft aggiunse gli alberi tridimensionali a Virtual Earth (il suo programma di mappe satellitari che attualmente ha cambiato sia nome che funzioni) suscitando grande stupore nel popolo degli appassionati di mappe.
Google da questo punto di vista è rimasta indietro forse per cercare il modo migliore per realizzarne una propria versione capace di coprire grandi aree senza appesantire troppo il programma.
Pare che con Google Earth 6 ci sia riuscito, adesso un nuovo Livello è presente del menù "Edifici 3D" che opportunamente attivato fa comparire 80 (!!!) milioni di alberi di decine di specie diverse.
Per il momento Google ha iniziato a "piantare" alberi ad Atene, Berlino, Chicago, New York, San Francisco, Tokyo e parti della foresta amazzonica e dell'Africa Orientale.
Devo constatare (con rammarico) che questa funzione non sia ancora attiva per chi ha scaricato il programma in Europa, ma spero che lo sarà a breve.

-Aggiornamento 1/12/2010:
Ho scoperto che per far comparire il Livello Alberi 3D è sufficiente impostare English (US) come lingua del programma attraverso le opzioni generali. credo quindi che la mancanza del livello nella versione italiana sia solo un bug di traduzione facilmente risolvibile.

Eccovi due brevi video che riguardano la funzione Alberi 3D




Infine mi pare di aver notato un considerevole aumento della velocità generale del software.
Se queste sono le premesse di questa versione Beta, possiamo attendere con fiducia il rilascio di quella definitiva.


Non vi resta che installare e divertirvi con il nuovo Google Earth 6 che potete scaricare CLICCANDO QUI.

giovedì 25 novembre 2010

L'Aquila 3D cerca collaborazione


Vi abbiamo più volte parlato del progetto per la ricostruzione in 3D del centro storico dell'Aquila in Google Earth per la sensibilizzazione della popolazione e delle istituzioni:
http://googleearthitalia.blogspot.com/2010/05/comefacciamocom.html
http://googleearthitalia.blogspot.com/2010/09/crowdsourcing-per-ricostruire-laquila.html
http://googleearthitalia.blogspot.com/2010/11/laquila-3d-pronti-per-la-seconda-fase.html
Fino ad ora il contributo è stato dato per buona parte dalle persone che risiedono in Abruzzo (e regioni limitrofe), in quanto c'è stato bisogno di scattate 49.404 (!!!) fotografie a tutto il centro storico, e chiaramente per gli abruzzesi è stato più facile recarsi a l'Aquila.
Adesso però chiunque, da qualsiasi punto del globo può contribuire alla realizzazione del modello tridimensionale, in quanto tutto il lavoro si trasferisce su internet.

Per prima cosa c'è bisogno di catalogare tutte le foto scattate, suddividendole a seconda se si tratta di facciate o di spigoli degli edifici
tutte le foto attigue devono essere affiancate in modo da ricreare (seppur sommariamente) le quattro facciate di ogni edificio
Eccovi un video tutorial:


una volta che questo lavoro sarà completato, sulla scheda di ogni aggregato verrà caricato un "fondo" 3D che servirà da base per la modellazione tridimensionale con il programma Sketch-Up.
In fine tutti i modelli tridimensionali saranno caricati su Google Earth e visibili da ogni parte del mondo.

Come potete capire, il lavoro fatto fino ad ora è stato titanico, ma ancora tantissimo è da fare, e ognuno di voi può dare un piccolo contributo.

Per prima cosa andate a questo link:
http://www.comefacciamo.com/aq3d/index.php
iscrivetevi (semplicemente inserendo la vostra mail e una password) e riceverete una mail di conferma
a questo punto visualizzerete la mappa del centro dell'Aquila suddiviso per "aggregati" con il perimetro di diversi colori:

GRIGIO: Le foto non sono ancora state caricate nel database
BIANCO: Le foto sono state caricate e sono pronte per essere catalogate
MARRONE: Non tutte le foto sono state catalogate
VERDE: Tutte le foto sono state catalogate

Una volta suddivise le foto nelle rispettive cartelle è possibile ordinarle per facciate (come si vede nel video tutorial)
vi ricordo che la modellazione 3D può partire solo quando tutte le foto di ogni aggregato sono state catalogate e ordinate, quindi più saremo rapidi in questa fase prima potremo godere del dettagliatissimo modello tridimensionale di questa città che ora, più che mai, ha bisogno di essere aiutata in tutti i modi possibili.

Forse mi sono dilungato troppo nella spiegazione, ma vi assicuro che è più facile a farsi che a dirsi, comunque per ogni dubbio potete fare domande attraverso i commenti al post, commentando il post alla nostra pagina facebook o direttamente alla pagina facebook del progetto L'Aquila 3D



giovedì 18 novembre 2010

Street View sbarca in Germania


Dopo mesi di "guerra" tra Google e la politica tedesca sull'opportunità di rendere disponibili le immagini a 360 gradi scattate delle ormai famose street view car (e sulle eventuali regole da seguire) siamo finalmente giunti al momento decisivo.
Google ha tardato molto a varare questo servizio in Germania, in quanto diversi enti locali e privati cittadini si erano duramente opposti all'azienda californiana che avrebbe violato la loro privacy, alla fine Google ha accolto circa 245.000 richieste di rimozione di immagini oscurando non solo volti e targhe (come in qualsiasi altra nazione) ma addirittura automobili e interi edifici, prima ancora del loro upload sui server.

Alla fine sembrerebbe essersi tutto concluso e da oggi infatti è possibile "passeggiare" per le strade tedesche sia su Google Maps che su Google Earth.
La copertura del territorio non è enorme ma le città fotografate sono molto rappresentative della nazione in quanto ben distribuite tra nord e sud, le città sono per il momento: Berlino, Bielefeld, Bochum, Bonn, Brema, Dortmund, Dresda, Duisburg, Dusseldorf, Essen, Francoforte, Amburgo, Hannover, Koln, Leipzig, Mannheim, Monaco, Nuremberg, Stoccarda e Wuppertal.


(Ne approfitto per ricordarvi che in qualsiasi nazione è possibile la rimozione di immagini non appropriate, se siete vittime di quella che vi sembra una violazione basta andare sulla foto di google maps "incriminata" cliccare sul link "segnala un problema" (si trova nella parte bassa dello schermo) e compilare il modulo di richiesta.)

sabato 13 novembre 2010

Tutorial SketchUp: Photomatch

Photo match, abbinamento foto in italiano, è una tecnica molto utile per modellare edifici reali in SketchUp senza conoscere nessuna misura dell'edificio, ma usando solamente delle immagini.
Provo quindi a realizzare una guida per spiegare i semplici passi da seguire.
Ho usato SketchUp 8.0.3161 su Mac OS X (i menù per la versione Windows dovrebbero essere simili) e le immagini le ho prese online. Purtroppo ho perso il link, mi scuso con il proprietario e con voi, potendole scaricare magari potevate provare sulle stesse a realizzare il vostro primo modello (se le trovate non esitate a contattarmi, grazie).
E' importante avere una buona foto, meglio ancora due, che riprendano l'edificio con una vista dall'angolo. Altre informazioni utili su come scattare la foto le trovate qui.


Vorrei sottolineare alcune cose che potrebbero non essere molto chiare nel tutorial. Le linee dei punti di fuga, le due barre rosse e le due verdi, vanno posizionate su linee dell'edifcio che sono in realtà parallele, e che, naturalmente, nella foto saranno convergenti verso il punto di fuga.
Dopo aver importato la seconda foto, l'origine degli assi va posizionato sullo stesso angolo in cui è stato posto per la prima immagine.
Prima di completare l'abbinamento della seconda foto bisogna regolare la scala in modo da far combaciare il modello già disegnato con la foto appena importata.
Per uscire dalla modalità abbinamento foto e poter quindi disegnare bisogna cliccare sempre su Completato nel menù contestuale.
Disegnando con lo strumento Linea è facile seguire le direzioni privilegiate che ci "consiglia" SketchUp. Le direzioni sono delle linee tratteggiate dello stesso colore dell'asse ad esse parallelo (x rosso, y verde e z blu). In questo modo possiamo ricalcare le varie geometrie direttamente dalla foto.
La parte del video velocizzata mostra appunto la fase di ricalco, ci sono alcuni errori e diversi cmd+z (annulla modifica) ma l'ho lasciata così solo per darvi un'idea, per disegnare il modello infatti si procede in modo analogo a quanto fareste normalmente senza avere la foto abbinata.
Ho provato anche ad importare una terza immagine, penso si veda che effettivamente non si sovrappone perfettamente, l'errore credo ci sia stato quando ho disegnato la seconda parte, la quale doveva essere più lunga della prima, ma non essendomene accorto, l'ho disegnata fino al bordo. In realtà c'è uno scostamento anche sul tetto, ma non ho trovato l'errore.
Abbinamento foto permette anche di proiettare la texture fotografica sull'edificio, ma a mio parere il risultato che viene fuori non è dei migliori, quindi consiglio di usare Photo Match per disegnare l'edificio avendo così la certezza di rispettare le giuste proporzioni e poi importare delle nuove foto, questa volta selezionando Utilizza come texture. Le immagini dovranno essere il più perpendicolare possibile alla facciata a cui le vogliamo incollare.
Una parte importante che non viene mostrata nel video è la geolocalizzazione del modello necessaria per esportarlo in Google Earth. Per posizionarlo basta cliccare sull'icona Aggiungi posizione geografica e scaricare l'immagine del suolo, poi usando gli strumenti Ruota e Sposta posizioniamo il modello nel punto esatto e se necessario con lo strumento Scala lo portiamo alle dimensioni corrette.
Segnalatemi errori/imprecisioni ed eventuali consigli.

Aung San Suu Kyi - La sua casa in Google Earth


Nel giorno della liberazione di Aung San Suu Kyi, la grande politica birmana premio Nobel per la pace per il suo attivismo nella difesa dei diritti civili in un paese soggiogato da una dittatura brutale, non possiamo non mostrarvi dove ha trascorso buona parte della sua vita, reclusa agli arresti domiciliari nella sua residenza di Yangon, senza nessun contatto con l'esterno (ricordo che gli ultimi 18 mesi di prigionia le nono stati inflitti perché un americano aveva tentato di raggiungerla).
Per visualizzare la casa di Aung San Suu Kyi vi basta aprire il seguente file in Google Earth.

Casa di Aung San Suu Kyi.kmz

giovedì 11 novembre 2010

G.E. Flight Simulator: il nuovo simulatore di volo per Google Earth


Chi segue questo blog sa bene che con Google Earth è possibile, grazie a piccole applicazioni, cimentarsi in evoluzioni aeree tra i grattacieli o attraverso le cime innevate di qualsiasi angolo del globo; abbiamo già parlato del simulatore che si trova già incluso dentro Google Earth e anche della bellissima  applicazione che ci permette di volare in elicottero, questa è la volta di un nuovissimo simulatore che ci permette di sederci nella cabina di pilotaggio di ben tre veivoli differenti.
Parliamo di G.E. Flight Simulator, di cui è stata appena rilasciata la versione 0.2.
Per prima cosa bisogna collegarsi a questo indirizzo:
 http://www.ge-flightsimulator.com/
(Se richiesto, installare il Plug-In di Google Earth)
Cliccando sul tasto FLY, si verrà catapultati su una spartana pista di decollo di Stradbroke Island in Australia ai comandi di un piccolo aereo acrobatico (Evektor Sportstar)
Prima che iniziate a premere i pulsanti a casaccio vi indico io quali sono i comandi:
Per prima cosa aprite la consolle di opzioni cliccando sulla barra in basso.
A questo punto vedrete il menù che vi ho evidenziato nell'immagine qui sopra,
in primo luogo sarebbe opportuno scegliere il controller tra i tre disponibili, io vi consiglio la tastiera (non l'ho testato con il joystick e con il mouse mi sembra incontrollabile)
Una volta messa la spunta su Keyboard potrete controllare l'aereo con i seguenti comandi:

E = Accensione e spegnimento del motore
+ / - = aumentare e diminuire la velocità
Freccie direzionali = virare e salire/scendere di quota
G =  Alzare e abbassare il carrello di atterraggio (solo se disponibile sull'aereo selezionato)
C = Cambiare visuale
P = Pausa
S = Attivare/disattivare il suono
K = Impostare il controllo con tastiera
M = Impostare il controllo con mouse
J = Impostare il controllo con Joystick

A questo punto, dopo aver preso confidenza con i comandi e provato le varie opzioni potete scegliere la vostra location tra quelle pre-impostate nel menù a tendina oppure inserire un qualsiasi punto della terra nella barra di ricerca.
Dopo averlo provato un po' devo dire che per essere una versione beta mi sembra già molto buono.
I tre aerei presenti sono ben disegnati e hanno parti in movimento come i flap e il carrello con le ruote
Ogni aereo è caratterizzato da un diverso rombo del motore
La fisica è accettabile
Nel cielo sono presenti delle belle nuvole (a volte affette da qualche errore di visualizzazione)
L'applicazione gira anche su computer non molto veloci anche se per avere una buona media di fotogrammi per secondo è assolutamente indispensabile una scheda grafica performante.

Non posso che consigliarvi di divertirvi con questa nuova applicazione e di riportare i bug presenti, aiutando quindi lo sviluppatore a migliorare la versione 0.3 alla quale sta già lavorando.
Aggiornamento: é uscita una nuova versione del Google Earth Flight Simulator clicca quì.

domenica 7 novembre 2010

L'Aquila 3D: pronti per la seconda fase

foto di Eleonora Cicino 
Ieri nell'Auditorium Carispaq del Centro Direzionale Strinella 88 dell'Aquila si è tenuta la serata conclusiva della prima fase del progetto L'Aquila 3D.
La prima fase consisteva nella raccolta delle fotografie degli edifici siti nel centro storico grazie al lavoro degli oltre 400 volontari che hanno partecipato in questi mesi ai ClickDays i quali, scattando più di 40000 foto, hanno coperto quasi interamente la zona interna alle mura storiche, superando le aspettative degli organizzatori. Resta sempre possibile il futuro completamento della piccola zona mancante.
Oltre 100 persone hanno invece partecipato ai corsi di SketchUp presso il Laboratorio Le Ville Plus tenuti da Simone Nicolò di Google, il quale dopo aver introdotto il software ha spiegato le basi per modellare un edificio in 3D.
Prossimamente Barnaby Gunning renderà disponibile online un video tutorial sulla modellazione di un edificio mediante la tecnica Photomatch.
Tra coloro che hanno presenziato ricordiamo, oltre a Barnaby Gunning e Simone Nicolò, Marco Pancini di Google Italia, i rappresentanti della Carispaq e della Fondazione Cassa di Risparmio il vice sindaco e un rappresentante della Facoltà di Informatica.
Barnaby Gunning ha illustrato le prossime tappe del progetto. In questa prima settimana verrà caricata online tutta la documentazione fotografica che sarà disponibile da martedì in un'apposita sezione del sito comefacciamo.com.
Questa sezione, semplice ed intuitiva, presenta una mappa con evidenziati i sengoli edifici e cliccando su di essi si apre una finestra in cui sono contenute tutte le foto relative a quell'aggregato. Ogni foto presenta delle icone che raffigurano la prospettiva. A questo punto si richiede l'intervento degli utenti che, cliccando sulle icone, catalogheranno ogni foto in sottocartelle per avere, in tal modo, di ogni edificio foto relative alle facciate, agli angoli ecc. Lavoro piuttosto facile ma lungo vista la mole di fotografie da organizzare.
Tra le icone ce n'è anche una che consente agli utenti di caricare delle loro foto o piante di ogni edificio.
La fase successiva consiste nella modellazione vera e propria. Ogni utente potrà prenotare una zona e modellarla. Il modello sarà caricato sul sito comefacciamo.com e dopo aver superato il controllo qualità sarà caricato in via definitiva in Google Earth.
In questi giorni gli organizzatori stanno studiando come unire le varie foto di porzioni di un edificio in una foto che raffiguri interamente la sua facciata. Le vie perseguibili sono due: farlo direttamente in SketchUp, oppure utilizzare software di editing fotografico come Photoshop o Gimp.
Questa seconda soluzione agevolerebbe il lavoro dei modellatori. Lavoro molto impegnativo in quanto prevede di modellare edifici di un centro storico, quello dell'Aquila, che si estende per circa 170 ettari.
Rinnovando l'augurio di buon lavoro a Barnaby Gunning e ai suoi preziosi collaboratori, invito tutti voi a seguire il progetto e a collaborare attivamente alla sua realizzazione.

Vi segnalo i link relativi a post precedenti
Crowdsourcing per L'Aquila
Ricostruiamo L'Aquila
L'Aquila post-terremoto
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